COLLABORAZIONI
In questo Settore vengono riportate notizie
e immagini fornite da altri redattori. Nello specifico,
i testi sono stati realizzati da Don Damiano Grenci,
che ha trasmesso anche le foto, mentre Cartantica ha curato
la grafica e la rielaborazione delle immagini.
Tutti gli articoli degli altri Settori sono state realizzati
da Patrizia di Cartantica che declina ogni responsabilità
su quanto fornito dai collaboratori.
"N.B.: L'Autore prescrive
che qualora vi fosse un'utilizzazione per lavori a stampa
o per lavori/studi diffusi via Internet, da parte di terzi
(sia di parte dei testi sia di qualche immagine) essa potrà
avvenire solo citando esplicitamente per esteso (Autore,
Titolo, Periodico) il lavoro originale."
******
“UN SEGRETO..." - I BAMBINI SANTI
DEL XX SECOLO
“Mammina cara, devo dirti un segreto: io sto
per morire. La Madonna verrà a prendermi. L’idea
di lasciare papà, Marco e soprattutto te m’ha
fatto soffrire. Ma poiché Dio lo vuole, mi lascio
prendere. La Madonna me l’ha detto: dalle tue
braccia passerò alle sue. Non piangere, mamma,
sarà così dolce morire così!”
(Guido de Fontgalland).
Mi ha colpito la frase che il piccolo Guido dice alla
mamma, me lo immagino, in silenzio, che sussurra alla
sua mamma il suo segreto. “La Madonna verrà
a prendermi…. Dalle tue braccia passerò
alle sue”. Che segreto, tremendo per una madre,
ma che stupore, pensando che un ragazzo possa così
consolare la sua madre per il suo volo al Cielo. Il 24 gennaio 1925, muore santamente per una malattia
inguaribile a Parigi il piccolo Guy (Guido) de Fontgalland.
Era nato nella capitale francese il 30 novembre 1913. |
Guido de Fontgalland
|
|
Sono affascinato da questa santità, è quella
profetizzata da papa Pio X, quando decretò la santa
Comunione ai fanciulli: “Avremo dei santi bambini”.
Nel ‘900, la santità tra i ragazzi è esplosa
in varie modalità, molti hanno attraversato la porta
stretta della Croce, piccoli Gesù che indicavano, come
al buon ladrone, la via del Cielo attraverso la Croce. Lo
sguardo su di loro fa pensare, quanto dice il beato Contardo
Ferrini: “Quanto bene c’è nel mondo, quanto
il Signore ha prediletto gli umili tra i figli suoi”.
Figli e figlie così, sono frutto di una santità
del focolare domestico, ma altre volte un dono: a Dio nulla
è impossibile.
Prima di raccontare qualcosa di loro – certamente non
sono tutti, ecco due di loro che raccontano ancora qualcosa
a noi:
Paola Adamo
“Se credi in Dio hai il mondo in pugno …
Aspetta con calma ed avrai tutto ciò che desideri
…
L’uomo deve fare solo ciò che può
fare e non ciò che vuole fare, altrimenti diventa
solo causa di disastri …
Se Dio è la sorgente di tutte le cose, solo Lui
ci potrà fare davvero felici!”.
Il Concilio Vaticano II, con la Costituzione “Lumen
Gentium” scrive: “Nei vari generi di vita
e nei vari uffici, una unica santità è
coltivata da quanti sono mossi dallo Spirito di Dio
e obbedienti alla voce del Padre, seguono Cristo povero,
umile e carico della croce, per meritare di essere partecipi
della sua gloria.
Ognuno secondo i propri doni e uffici, deve senza indugi,
avanzare per la via della fede viva, la quale accende
la speranza e opera per mezzo della carità”:
così fu per Paola Adamo, nata a Napoli il 24
ottobre 1963 e morta a Taranto il 28 giugno 1978.
|
|
Rachele Ambrosini
“La sofferenza è come una mandorla amara.
Tu la butti via, credi che sia finita nella fredda terra.
Invece ripassando per quel posto, dopo alcuni anni,
troverai un bel mandorlo in fiore”.
Era nata nella frazione Passo del comune di Pietradefusi
(Av) il 2 Luglio 1925, figlia unica del dottore Alberto
e di Filomena Sordillo. Fin da bambina prediligeva i
piccoli, gli umili, i poveri, a cui manifestava ogni
forma di carità. Frequentò le medie e
il ginnasio a Bari, quindi si trasferì a Roma
per iniziarvi il primo liceo, quando un male repentino
e senza scampo, una meningite acuta, l’aggredì
a soli quindici anni d’età. Si spense il
10 marzo 1941. |
|
******
Volevo inizialmente annoverare solo quelli che avevano massimo
12 anni, ma poi alcuni casi sono così belli che non
posso non citarli. Eccoli … (NB. Non tutti i testi sono
miei… a ciascuno il suo … mia la ricerca!)
Maria Goretti
Esempio per molte giovani, fiore di grazia, muore a
Nettuno (LT), la piccola Maria Goretti, il 6 luglio
1902. Era nata povera e umile a Corinaldo (AN) il 16
ottobre 1890. È stata canonizzata come martire
il 24 giugno 1950. |
Laura Vicuna
Nel 1944, il 22 gennaio, a Junín de los Andes
(Neuquén - Argentina) muore l’allieva delle
FMA, Laura Vicuna: una vita accolta in dona di grazia.
Era nata il 5 aprile 1891 a Santiago (Cile).
È stata beatificata il 3 settembre 1988. |
|
Nellie Organ
Nellie Organ nasce a Cork, Irlanda, il 24 agosto 1903
e muore nel paese natio il 2 febbraio 1908.
Bimba molto malata, ma misticamente attratta dal SS.
Sacramento e dalla Passione di Gesù |
|
Gustavo Maria Bruni
Gustavo Maria Bruni, nato e morto a Torino (6 maggio
1903 – 10 febbraio 1911).
Fu ed è conosciuto come il “Piccolo Serafino
di Gesù Sacramentato”; è un dono
che si riceve nel tempo e nella compenetrazione del
mistero, ma ad alcuni bambini è dato di amare
angelicamente già nella loro tenera età,
come Imelda Lambertini, che tanto desiderò di
ricevere Gesù Eucaristia, da morirne inginocchiata
nel banco della chiesa.
La malattia per il piccolo Gustavo, sopportata con forza
e rassegnazione, fu tale da far meravigliare anche i
più allenati nella via della perfezione; morì
santamente il 10 febbraio 1911, edificando tutti, genitori,
parenti e quanti l’avevano visitato nel suo piccolo
Calvario. |
|
Maggiorino Vigolungo
Il 27 luglio 1918, rientrato a casa dalla seminario
dei Paolini, muore per una forma grave di meningite.
Era nato a Benevello (CN) il 6 maggio 1904. È
proclamato Venerabile nel 1988. |
Gildo Irwa
A Paimol, Kitgum (Uganda), muore nel professare la
fede, il giovane catechista Gildo Irwa: era il 18 ottobre
1918.
Era nato intorno al 1906 a Bar Kitoba, Kitgum (Uganda).
È stato proclamato beato il 20 ottobre del 2002. |
|
Adilio Daronch
Adilio Daronch, nato il 25 ottobre 1908 a Dona Francisca
(Brasile), muore in odio alla fede cattolica il 21 maggio
1924 nella foresta nei pressi di Feijão Miúdo
(Brasile).
Beatificato il 21 ottobre 2007. |
|
Francisco Marto
Il 4 aprile 1919 muore a Aljustrel, Santarém
(Portogallo), il bambino Francesco Marto.
Era nato l’11 giugno 1908 a Aljustrel. Proclamato
Venerabile il 13 maggio 1989 e beatificato il 13 maggio
2000. |
Giacinta Marto
Il 20 febbraio 1920, a Lisbona, muore Giacinta Marto.
Era nata a Aljustrel, Santarém (Portogallo),
l’11 marzo 1910. È stata proclamata Venerabile
il 13 maggio 1989 e beatificata il 13 maggio 2000 a
Fatima. |
|
Anna de Guigné
Offrendo la sua vita per la conversione dei peccatori
moriva a Cannes (Francia), il 14 gennaio 1922, la piccola
Anna de Guigné.
Di nobile famiglia, era nata il 25 aprile 1911 a Annecy
in Savoia (Francia). |
Giovanni (Juan) Gonga Martinez
Il 13 novembre 1936, a Simat de Valldigna (Spagna),
muore nel professare la propria fede Giovanni (Juan)
Gonga Martinez.
Era nato a Carcaixent (Spagna) il 25 marzo 1912.
Beatificato da Giovanni Paolo II l’11 marzo 2001. |
|
Tra i Cristeros del Messico spicca il
quindicenne Tommaso de la Mora, impiccato
a Colima il 15 agosto del 1927, perché portava
lo scapolare della Beata Vergine del Monte Carmelo. |
|
Giuseppe (Josè) Sànchez
del Rìo
Il 3 febbraio 1928 a Sahuayo (Michoacán de Ocampo
- Messico), muore nel testimoniare “Cristo Re”
il quindicenne Giuseppe (Josè) Sànchez
del Rìo.
Era nato il 28 marzo 1913 a Sahuayo (Messico).
È stato proclamato Beato il 20 novembre 2005. |
Aldo Marcozzi
Aldo Marcozzi, ragazzo radioso ed eucaristico, così
viene definito, nasce a Milano il 25 luglio 1914, muore
nel capoluogo lombardo dopo una lunga e sofferente malattia
il 24 novembre 1928 |
|
Un piccolo Tarcisio del 1927:
Carlo
Betanzos, di anni 8, muore tra le braccia del
padre in carcere a Calles (Messico) dopo aver ricevuto
e portato la Santa Eucaristia.
Il direttore del carcere nel perquisirlo non aveva scoperto
il sacro dono per il padre Luigi, incarcerato per la
fede, ma lo aveva punto con un ago imbevuto di un potente
veleno: un fiore per Cristo Re! |
|
Antonia Mesina
Antonia Mesina, un fiore di Sardegna.
Nasce, vive e vola al Cielo da Orgosolo (21 giugno 1919
- 17 maggio 1935).
Dall'Eucarestia e dalla devozione al Sacro Cuore di
Gesù e alla Madonna attinse forza per una spiritualità
nel quotidiano e maturò un'intensa vita di pietà
e un particolare amore alla virtù della purezza.
Rimanendo colpita dal martirio di Santa Maria Goretti,
manifestò più volte con le amiche che
anche lei, in quelle circostanze avrebbe fatto la stessa
cosa.
Il 17 maggio 1935, mentre si trovava in campagna a raccogliere
legna con l'amica Anna Castangia, fu uccisa a colpi
di pietra da un giovane al quale Antonia si era opposta
con tutte le sue forze per difendere la sua purezza.
E' stata beatificata il 4 ottobre 1987. |
|
Albertina Berkenbrock
A dodici anni per difendere la propria dignità
di ragazza muore il 15 giugno 1931 a Vargem do Cedro,
Santa Catarina (Brasile), la bambina Albertina Berkenbrock.
Era nata l’11 aprile 1919 a Vargem do Cedro, Santa
Catarina (Brasile). |
Aldo Blundo
”Quanti lo videro, lo amarono. Quanti l’avvicinarono,
si sentirono migliori”: Così si legge in
una preghiera stampata sul santino di Aldo Blundo, un
quindicenne di Napoli pronto per il Cielo.
Era nato a Napoli il 23 gennaio 1919, e dopo molte malattie
fino all’inabilità fisica muore nella città
del Vesuvio il 5 dicembre 1934. |
|
Alfonsina Berardi
Un fiore d’Abruzzo sboccia in Cielo il 13 marzo
1933: Alfonsina Berardi.
Era nata il 6 dicembre 1920 a San Marco di Preturo (AQ).
Vola al Cielo passando per la via della Croce. |
Antonio Ferrer Rodrigo
Il 2 Dicembre 1936 a Alfafar (Valencia, Spagna) muore
nel professare la fede cattolica il ragazzo Antonio
Ferrer Rodrigo. Era nato il 19 febbraio 1921 nella città
di Alfafar. |
|
Sergio Poggi
Sergio Poggi, nato a La Spezia il 1 luglio 1923 e morto
13 aprile 1940 a Chieri (TO) nel convento dei Padri
Domenicani: con un desiderio nel cuore di essere sacerdote
e Domenicano.
Così scrive Sergio su un quaderno di appunti:
“Tu… prega per me. La tua fiammella sempre
per me arda! Piccolo lume mandi i tuoi bagliori, solo,
solo nella casa del Signore! … O Cristo, riguarda
il mio cuore che arde e al Tuo l’unisci, mio Dio”. |
|
Tra gli anni 1934-1939
muore nel professare la propria fede cattolica il bambino
Florentino De La Hoz Castillejos. Era nato a Vega del
Codorno, Cuenca (Spagna) il 14 marzo 1924.
******
Il 2 aprile 1938 a Cerro de San Felipe, Cuenca (Spagna),
muore nel professare la fede cattolica il bambino Bernabé
De La Hoz Castillejos. Era nato a Vega del Codorno,
Cuenca (Spagna), l’11 giugno 1926. |
|
Maria Vieira Da Silva
Il 4 giugno 1940 muore a Vila de São Sebastião,
Terceira, Azores (Portogallo) la bambina Maria Vieira
Da Silva.
Era nata in quella cittadina del Portogallo l’11
novembre 1926 e muore per “obbedire a Dio piuttosto
che agli uomini”. |
|
Giorgio Vacchina
“Vorrei essere quel bambino che nasconde la faccia
sulle ginocchia di Gesù”: disse Giorgio
Vacchina, guardando un quadro di “Gesù
tra i fanciulli” del Vogel.
Giorgio, angelico ragazzo, era nato l’8 marzo
1928. Un bimbo tutto di Gesù. Diceva spesso:
“Ciò che importa è Gesù”.
E un giorno disse: “Ho deciso di farmi santo!
Ora sono ammalato, chiederò a Gesù tante
sofferenze per espiare i peccati. Non ne commetterò
più, così alla mia morte andrò
subito in Paradiso”: Muore di malattia l’8
luglio 1936. |
|
Giuseppe Ottone
Giuseppe Ottone, nasce a Castelpagano (BN) il 18 marzo
1928. Muore a Torre Annunziata (NA) il 4 febbraio 1941.
La sua morte è, con lo sguardo degli occhi del
mondo, una follia. Infatti: Giuseppe legato alla madre
da un amore filiale intenso sin da piccolo, rimane molto
scosso ed angosciato e il 3 febbraio 1941, giorno dell’operazione
in clinica della madre. Egli si reca insieme ad un gruppo
di amici al doposcuola, camminando per il centrale Corso
Vittorio Emanuele III, trova a terra un'immagine della
Madonna di Pompei, la raccoglie, la bacia con trasporto,
dicendo “Madonna mia, se deve morire mamma, fai
morire me”.
Qualche minuto dopo, divenne subito pallido e cadde
svenuto a terra, gli amici ed un vigile urbano lo soccorsero,
trasportandolo al vicino Ospedale Civico, dove al Pronto
Soccorso venne accolto alle 15,30 “in stato di
incoscienza con polso e respiri frequentissimi…”.
La madre, ritornata in tutta fretta dall’ospedale
napoletano, senza subire la duplice operazione, lo assistette
per tutta la notte, recitando il rosario, con i capelli
diventati tutti bianchi per il dolore, ma accettando
con le sue parole, la volontà di Dio per sé
e per quel suo figlio tanto amato.
Giuseppe Ottone, senza riprendere conoscenza, morì
alle quattro del mattino del 4 febbraio 1941 a quasi
13 anni; il suo sacrificio offerto per la mamma tanto
amata, fu accettato dal Signore: la madre guarita istantaneamente,
continuò a vivere in buona salute fino ad 88
anni. |
|
Dino di Gesù (anni 30-40 del
Novecento)
In tre quadernetti-diario fitti di una calligrafia
infantile, è nascosta la storia meravigliosa
di Dino, un bambino con un rapporto specialissimo con
Gesù, iniziata quando lui non aveva ancora cinque
anni. Un bimbo speciale, con una sensibilità
fuori dal comune, che sentiva Gesù veramente
accanto a sè e aveva con Lui una amicizia e confidenza
bellissime.
Dino, vissuto negli anni ’30 – ’40
del secolo scorso, fa parte di una famiglia nobile molto
ricca. Suo padre, al quale era legatissimo, morì
quando lui aveva poco più di quattro anni. La
madre, distratta dalla vita mondana, era disinteressata
a questo bambino troppo incline alle cose di Gesù.
E’ la sorella maggiore a prendersi cura di lui
come una mamma e a condurlo per mano nel suo cammino
verso Gesù. Dino morì a 12 anni, dopo
una lunga malattia che lo consumò lentamente.
La sua storia si è risaputa grazie ad una giornalista,
Angela Sorgato, che in un libro scritto molti anni fa
(«Il bimbo che parlava con Gesù»,
edito da IPL) ci ha raccontato la vita di Dino attraverso
i suoi diari e le letterine che puntualmente il bambino
scriveva a questa sua “grande amica di Milano”,
allora direttrice di un importante giornale femminile
cattolico, “Alba”.
Così racconta di lui la cameriera che lo ha seguito
in tutta la sua vita: «Si svegliava di notte e
si metteva in ginocchio. Lui diceva che era un patto
fatto con il piccolo Gesù: dovevano alcune notti
darsi il cambio per dormire e per pregare. E molto spesso,
quando toccava il suo turno, veniva preso dal sonno,
ma resisteva in ginocchio come un angioletto, e io lo
rimettevo nel suo lettino senza che se ne accorgesse».
Dino aveva un grande amore per i poveri, ai quali era
sempre pronto a dare qualcosa di suo. La sua vita di
bambino scorreva giorno per giorno tra tanti fioretti
e atti d’amore: la puntura (Dino non aveva una
buona salute), lo studio del violino, il rapporto con
una istitutrice fredda e severa... ma soprattutto Dino
offriva a Gesù la sua vita per la sorella, che
conduceva una vita contraria ai desideri di Dio. Dino
morirà dopo una malattia misteriosa, che lui
stesso aveva previsto. La sorella, dopo una vita travagliata,
muore invece alcuni anni dopo, riconciliata con Dio
grazie sopratutto al suo piccolo fratellino. |
|
Nennolina
Il 3 luglio 1937 muore nella città di Roma,
dove era nata il 15 dicembre 1930, la bambina Antonia
(Nennolina) Meo. |
Bernardo Lehner
Il 24 gennaio 1944 a Regensburg, Bavaria (Germania),
muore a soli quattordici anni Bernardo Lehner. Era nato
a Herrngiersdorf (Bavaria) il 4 gennaio 1930. |
|
Maria Carmen Gonzàlez Valerio
Sàenz de Heredia
Il 17 luglio 1939 da Madrid, passa a nuova vita, la
piccola Maria Carmen Gonzàlez Valerio Sàenz
de Heredia.
Era nata nella capitale spagnola il 14 marzo 1930. Vola
al Cielo passando per la via della Croce. |
|
Herman Wijns
Herman Wijns, nasce il 15 marzo 1931 a Merksen, presso
Anversa (Belgio). Fin da bambino diceva che voleva farsi
sacerdote.
Il 24 maggio 1941, come ogni altro giorno, serve la
Messa al suo parroco. Al termine, il parroco gli domanda:
"Davvero vuoi farti sacerdote?". Gli risponde
deciso: "Sì, solo sacerdote". Al pomeriggio
dello stesso giorno, trova per la strada un Crocifisso,
lo porta a casa, lo pulisce, lo bacia lo appende nella
sua camera, dicendo: "Devo offrire a Lui la vita
in riparazione dei peccati del mondo, per i chiamati
al sacerdozio".
Verso sera, giocando con alcuni amici, cade e si ferisce
gravemente a una gamba, perdendo molto sangue. All’ospedale,
subisce due interventi assai dolorosi. Il 26 maggio
1941 - in piena conoscenza - fa la sua ultima confessione,
riceve Gesù Eucaristico come Viatico, l’Unzione
degli infermi. È tranquillo, con una grande gioia
sul volto, come chi va incontro a una festa lungamente
attesa.
Mormora: "Vado da Gesù, starò
con Lui per sempre". |
|
Rolando Rivi
Rolando Rivi nacque il 7 gennaio 1931 nella casa detta
del Poggiolo a San Valentino, un piccolo borgo vicino
a Castellarano (RE).
Entra in Seminario dopo aver detto in casa (aveva 11
anni): “Voglio farmi prete, per salvare tante
persone. Poi partirò missionario per far conoscere
Gesù lontano, lontano”.
Quando nel 1944 i tedeschi occupano il seminario, tutti
i ragazzi dovettero rientrare alle loro case, portando
con sé i libri per poter continuare a studiare.
Rolando continuò a sentirsi seminarista: oltre
a studiare, frequentava quotidianamente la Messa e la
Comunione, recitava il rosario, pregava, faceva visita
al Santissimo Sacramento.
Nonostante fosse stato consigliato diversamente, non
smise mai di portare il suo abito religioso: i genitori,
infatti, gli dicevano: «Togliti la veste nera.
Non portarla per ora ...». Ma Rolando rispondeva:
«Ma perché? Che male faccio a portarla?
Non ho motivo di togliermela». Gli fecero notare
che forse era conveniente farlo in quei momenti, così
insicuri. Replicò Rolando: «Io studio da
prete e la veste è il segno che io sono di Gesù».
Il 10 aprile, martedì dopo la domenica in Albis,
al mattino presto, il ragazzo era già in chiesa:
si celebrava la Messa cantata in onore di san Vincenzo
Ferreri e Rolando vi partecipò, suonando l’organo.
Terminato il rito, prima di uscire, prese accordi con
i cantori, per «cantare Messa» anche il
giorno seguente. Uscito di chiesa, mentre i suoi genitori
si recarono a lavorare nei campi, Rolando, con i libri
sottobraccio, si diresse come al solito a studiare nel
boschetto a pochi passi da casa. Indossava, come sempre,
la sua talare nera. A mezzogiorno i suoi genitori l’attesero
invano per pranzo. Preoccupati l’andarono a cercare.
Tra i libri sull’erba trovarono un biglietto:
«Non cercatelo. Viene un momento con noi. I partigiani».
Venne spogliato della veste talare che li irritava,
insultato, percosso con la cinghia sulle gambe e schiaffeggiato.
Decisero di ammazzarlo: «Avremo domani un prete
in meno». Era venerdì 13 aprile 1945. |
|
|
Il 24 marzo 1944 a Markowa, Podkarpackie
(Polonia) muoino i bambini della famiglia Ulma:
Stanislwa (1936),
Barbara (1937),
Wladyslaw (1938),
Franciszek (1940),
Antoni (1941)
e Maria (1941)
ad opera della persecuzione in odio alla fede cattolica
operata dal regime nazista. |
|
Domenico Zamberletti
Domenico Zamberletti, nato nella sua
casa presso il Sacro Monte di Varese il 24 agosto 1936.
Con molti sogni nel cassetto e molti doni muore di leucemia
il 29 maggio 1950. |
|
Tarciso Cavara, chierichetto,
“sarò sacerdote” il suo sogno, ma
per il Cielo era pronto a 14 anni: il 15 gennaio 1954.
Era nato a Castiglione dei Pepoli (BO) il 7 maggio 1940.
|
|
Giuseppina Vilaseca Alsina
Il 25 dicembre 1952 a Manresa (Barcellona – Spagna),
muore per difendere la dignità della sua infanzia:
Giuseppina Vilaseca Alsina.
Era nata a Santa Maria d’Horta d’Avinyó
(Barcellona – Spagna) il 9 marzo 1940. |
|
Fernando Calò
Negli Esercizi Spirituali tenuti nell’aprile
1956, Fernando Calò (nato a Estoril – Portogallo
nel 1941), prese tre impegni: 1 – Voglio soggiogare
la mia curiosità; voglio mortificare la mia vista.
2 – Voglio essere un apostolo della Vergine Immacolata.
3 – Voglio essere sacerdote.
Un ragazzo turbolento che nel collegio salesiano aveva
dato una svolta alla sua vita.
Ma il Signore chiedeva a Fernando molto di più.
Il 20 aprile 1956 durante una partita di calcio nel
cortile, andò a sbattere con violenza la testa
contro una colonna del porticato.
Il 26 luglio 1956 entrò in sala operatoria, da
dove purtroppo non uscì vivo, aveva quasi 15
anni. |
|
Franco Sanchez
Il 6 febbraio 1954, muore a Hinojosa del Duque (Córdova
– Spagna) di meningite unendo la sua sofferenza
a quella di Cristo (“Que sea la voluntad de Dios)
l’alunno della scuola cattolica dei PP. Carmelitani
Santos Franco Sanchez.
Era nato il 6 luglio 1942 a Hinojosa del Duque.
****** Il 3 marzo 1963 a Valenzia (Spagna) muore santamente,
con la malattia di Hodgkin, Faustino Pérez Manglano
Magro.
Era nato lì il 4 agosto 1946. Due passioni: il
Rosario e il calcio. |
Angelo Bonetta
Angelo (Angiolino) Bonetta, dei Silenziosi Operai della
Croce, era nato a Cìgole (BS) il 18 settembre
1948.
Ragazzo vivace, estroverso, con spiccata tendenza a
trascinare i coetanei per coinvolgerli nella sua forte
sensibilità religiosa.
A dodici anni inizia il suo calvario: un tumore al ginocchio
destro. Non gli giova l'amputazione della gamba.
Il 22 gennaio 1963 lo coglie la morte. Il 22 ottobre
2007 è stato introdotto il processo canonico
di beatificazione – canonizzazione. |
|
Angela Iacobellis
Il 27 marzo 1961 a Napoli muore Angela Iacobellis.
La tredicenne era nata a Roma il 16 ottobre 1948. |
|
Laura Rossi
Laura Rossi nasce a Pedrengo (BG) il 1 marzo 1950.
Nel 1961 ha un forte dolore alla spalla, la madre la
soccorre, la mette a letto, lei si alza si mette in
ginocchio e fa un patto con Dio: “Fammi ammalare
per un anno, poi, se vuoi, fammi guarire o morire, sia
fatta la tua volontà. Offro le sofferenze di
questo anno per la Chiesa, per il ritorno dei Cristiani
separati dalla Chiesa Cattolica, per i missionari”.
Sarà ascoltata: muore il 28 febbraio 1962. Il
fratello Orazio diventerà sacerdote e missionario. |
|
Maria Pilar Cimadevilla Lopez Doriga
Il 6 marzo 1962, muore a Madrid (Spagna) la bambina
Maria Pilar Cimadevilla Lopez Doriga.
Era nata sempre nella capitala iberica il 17 febbraio
1952.
È stata proclamata Venerabile il 19 aprile 2004 |
|
Maria Orsola Bussone.
“La sera di venerdì 10 luglio 1970, dopo
aver animato con la chitarra e i canti il raduno finale
della giornata sulla spiaggia, prese a prepararsi per
la Messa e mentre si asciugava i capelli, una tremenda
scossa elettrica, partita dal phon difettoso, la colpiva
in pieno fulminandola sul colpo”: così
viene scritto nella biografia di Maria Orsola Bussone.
Una giovane Gen che scrivendo alla fondatrice dei Focolarini,
dice: “Ti voglio ringraziare per questi magnifici
giorni e ti voglio dire che cosa ho capito. In questi
giorni ho capito che la chiave della gioia è
la Croce, Gesù Abbandonato. L’avevo capito
sì abbastanza, ma quando arrivano le Croci, io
non le superavo e andavo a terra. Ora invece l’ho
capito e sono riuscita ad amarla… Sai Chiara,
voglio amare, amare, amare sempre, per prima, senza
aspettarmi nulla, voglio lasciarmi adoperare da Dio
come vuole Lui e voglio fare tutta la mia parte, perché
quella è l’unica cosa che vale nella vita…”
Maria Orsola era nata a Vallo Torinese il 2 ottobre
1954. È in corso al causa di beatificazione –
canonizzazione. |
|
Silvio Dissegna
“Ogni mio dolore sia un gesto d’amore per
te, o Gesù”: ripetendo più volte
questa frase, Silvio Dissegna, vola al Cielo da Torino
il 24 settembre 1979.
Era nato a Moncalieri (TO) il 1 luglio 1967. |
Roderick Flores
Roderick Flores, eroico quindicenne allievo salesiano,
morto per salvare un amico che stava annegando il 18
agosto 1984.
Era nato nel 1969 a Mandaluyong (Filippine). |
|
Alessia Gonzalez Barros Gonzalez
Dalla Spagna dei martiri degli anni ’30, spunta
un piccolo fiore, Alessia Gonzalez Barros Gonzalez,
fiore di santità della Spagna di fine ‘900,
nata a Madrid il 7 marzo 1971 e morta di malattia incurabile
a Pamplona in Navarra il 5 dicembre 1985. |
|
Willy De Koster
“Con la Passione di Cristo davanti agli occhi,
una miriade di anime hanno accettato le loro sofferenze,
sopportandole spesso con un sorriso sulle labbra, confortando
essi stessi gli afflitti parenti ed amici, diventando
spesso e per anni, il centro di un vasto movimento spirituale
e di meditazione, sollevando con le loro parole d’incoraggiamento,
medici e infermieri costretti ad applicare dolorose
cure”:
Così fu anche di Willy De Koster, messicano,
vissuto a Gaudalajara (Messico) tra il 1974 e il 1 luglio
1984, anno in cui volò al Cielo. |
|
Francesco Salmeri
Il 15 agosto 1977, a Milazzo (ME), nasce Francesco
Salmeri.
Un ragazzo dagli alti ideali. Voleva vivere la vita
in pienezza secondo la volontà di Dio.
Muore però durante un incidente stradale il 15
maggio 1993. |
|
“La vita è una cosa bella, un dono di Dio.
La vita è come una continua esplorazione perché
ogni giorno si scoprono cose nuove. Essa è come
una lunga strada che ha un termine. La vita è
piena di cose belle e non belle così l’uomo
ha sempre voglia di vivere e di non morire mai. E bisogna
ancora una volta sperare che la vita sia lunga”:
così scrive Luca Greco, nato a Nociglia (Lecce)
il 10 luglio 1982.
Era un ragazzo che sprigionava allegria da tutti i pori
della pelle, un’esplosione di vita, a volte incontrollabile;
ma sotto l’aspetto simpatico e sornione, si nascondevano
tutti i sentimenti, gioie e delusioni, incertezze, piccoli
innamoramenti tipici dell’età.
|
Lasciate che i bambini vengano a me e non impediteglielo,
perché Dio dà il suo regno a quelli che sono
come loro. Io vi assicuro: chi non l'accoglie come farebbe
un bambino non vi entrerà".
(Luca 18,16-17)
Bibliografia e fonti
- AA. VV., Biblioteca Sanctorum (Enciclopedia dei Santi)
– Voll. 1-12 e I-II appendice – Ed. Città
Nuova
- AA. VV., in Santibeati.it
- AA. VV., Miscellanea, in Archivio “Santi Giovani”
di don Damiano Marco Grenci
- P. Risso, In Braccio a Gesù, 2006 (Ed. non commerciale)
- D. M. Grenci, Quaderno 4 – Santità giovanile,
Ed. in proprio, 2004
******
Sullo stesso argomento, vedere anche:
e, in Collaborazioni:
Dello stesso autore:
- Beati e Beate:
|
Santi Martiri:
|
Iconografia dei Santi:
|
Santi ed Animali:
|
Santi e Sante: |
|
|
|
Santità e...
|
Altro:
|
|
Sullo stesso argomento, vedere anche:
e, in Collaborazioni:
|
|